La guerra del Donbas nasce dalla decisione di Mosca di sfruttare le divisioni della società ucraina intensificatesi col Maidan, ma anche dalla scarsa propensione della classe politica ucraina ad affrontare le esigenze profonde di una buona fetta di popolazione residente nella regione
Il separatismo nel Donbas è frutto delle politiche recenti del Cremlino? O affonda radici in un più remoto passato sovietico? Come e quanto l'eccezionalismo vero o presunto della regione passa attraverso linee di demarcazione etniche, linguistiche, economiche e di classe? Nuova puntata del nostro speciale dedicato alla regione
Le profonde fratture che hanno spaccato la società nel Donbas, cristallizzate dall'invasione russa dell'Ucraina, per molti continuano ad avere un carattere oscuro e indefinito. Un viaggio alle radici degli squarci dolorosi che hanno portato alla guerra nella quarta parte del nostro speciale dedicato alla regione
Quante Ucraine ci sono, una, due, nessuna, centomila? E il Donbas rappresenta un'area particolare e unica o la sua alterità rispetto al resto del paese è frutto di una prolungata e interessata opera di propaganda? Terza puntata del nostro speciale dedicato alla regione contesa
Famiglie divise non solo dalla linea del fronte, ma anche dal senso di appartenenza nazionale: chi con l'Ucraina, chi con la Russia occupante. Devastato dalla guerra, il Donbas continua a rifuggire alle facili dicotomie. Seconda puntata del nostro speciale dedicato alla regione contesa
Una serie di dieci puntate per raccontare il Donbas dal punto di vista della popolazione locale, di chi ci ha abitato e se ne è andato altrove in Ucraina o in Europa. Con le loro opinioni e posizioni fortemente anti-Cremlino, ma mai acriticamente a supporto dei governi ucraini
Il sostegno alla guerra in Ucraina tra i cittadini russi continua ad essere alto: il perché, per molti analisti resta un vero mistero. Un contributo importante alla comprensione viene dall'ultima ricerca del Public Sociology Laboratory, che evidenzia la centralità di fatalismo e disorientamento nella società russa
Synthesise and integrate two "failed", seemingly antithetical political thoughts, the Marxist and the Islamic one. This is what EKP-dominated Turkey needs according to Recep İhsan Eliaçık, Turkish thinker and activist, animator of the first collective of "anti-capitalist Muslims”
Il futuro rimane un orizzonte oltremodo sfumato e contraddittorio, rispetto a cui risulta difficile interrogarsi per chi è scappato dalla Russia. Sono migliaia le persone che sono fuggite dalla Russia e si sono rifugiate in Turchia. Seconda parte del reportage sulla comunità russa a Istanbul
Delle centinaia di migliaia di persone che sono fuggite dalla Russia dopo l'invasione dell'Ucraina una buona percentuale si è recata in Turchia. Al momento si tratta della seconda nazionalità presente sul territorio per numero di permessi di residenza a lungo e a breve termine. Abbiamo parlato con alcuni di loro
Un sito, ma anche una piattaforma di discussione per parlare di Russia e dell'invasione dell'Ucraina da una prospettiva progressista. È "Posle" ("Dopo"), che raccoglie voci soprattutto da chi è stato costretto a lasciare il paese. Ne abbiamo parlato con Marina Simakova, intellettuale ed animatrice del progetto
During the elections that have just ended in Türkiye, the candidates used a discriminating and aggressive discourse. We talked about it with Yasemin Korkmaz, coordinator of the hate speech monitoring campaign in Türkiye at the Hrant Dink Foundation
Alcuni accademici, che avevano perso il proprio lavoro per via delle “purghe” avviate durante lo stato di emergenza introdotto nel paese col tentativo di colpo di stato del 2016, hanno potuto di recente far rientro in università. L'atmosfera in Turchia in attesa del ballottaggio per le presidenziali
After last Sunday's vote, in southeastern Turkey between Van and Ağrı, the prevailing sentiment is that of resignation, if not bitter pessimism. The pre-election euphoria has given way to profound uncertainty
Il periodo del potere di Erdoğan ha cambiato la Turchia. Ma è anche la Turchia che ha cambiato Erdoğan. Ne abbiamo parlato con la professoressa Valentina Rita Scotti, autrice del volume "La Turchia di Erdoğan" di recente pubblicazione per Il Mulino
Il 14 maggio in Turchia si vota per le politiche e per le presidenziali. La Turchia sembra essere un paese sempre più desideroso di cambiare rotta. A prescindere, forse, da chi reggerà il timone. Un commento
Sono fuggiti dalle torture e dalla repressione in Bielorussia per trovare rifugio in Ucraina. Poi, nonostante la guerra, hanno deciso di non andarsene. Un reportage
"La sicurezza della Moldavia non può prescindere da un dibattito pubblico il più possibile trasparente e inclusivo". Alexandru Flenchea, esperto nella gestione dei conflitti, è a capo della delegazione moldava nella Commissione di Controllo Unificata, piattaforma che dal 1992 si occupa di negoziare e mantenere i termini del cessate il fuoco al confine con la repubblica separatista di Tiraspol. Lo abbiamo incontrato
Ad un anno dall'invasione russa, l’Ucraina è cambiata politicamente e socialmente, ma anche militarmente. Negli ultimi mesi si è consolidata la volontà di USA e UE di continuare a sostenere il paese. Compaiono però i segnali di crisi interna sul versante dell’arruolamento militare, e qualche crepa e frattura anche in ambito politico
We were in Kryvyj Rih, an industrial city in central Ukraine, to investigate what the workers' organisations are doing and how they have reacted to the conflict